Arriva la prima stroncatura davvero pesante per Fedez, di recente approdato alla conduzione di un programma: “Non lo avrei scelto”.

Il debutto di Fedez alla conduzione di un programma ha ricevuto la sua prima stroncatura. Il rapper milanese infatti ha debuttato come conduttore del programma “LOL – Chi ride è fuori“. Se il pubblico ha generalmente gradito la sua conduzione, c’è una voce che si distacca decisamente dall’opinione generale. Si tratta della giornalista Selvaggia Lucarelli, che ha pubblicato alcune storie su Instagram dal tono polemico.
La giornalista infatti ha elogiato l’andamento generale della trasmissione. Tuttavia non ha risparmiato una critica abbastanza pungente al marito di Chiara Ferragni. La Lucarelli infatti ha definito Fedez “fuori ruolo“, dichiarando che come autrice avrebbe scelto qualcun altro. Secondo la giornalista, il rapper milanese non sarebbe all’altezza di condurre un programma di questo genere. Al momento il rapper non ha rilasciato nessun commento.
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Fedez, dal debutto come conduttore al sostegno per il DDL Zan

Il debutto del programma “LOL – Chi ride è fuori” arriva in un momento molto particolare della vita personale e lavorativa di Fedez. Il rapper milanese infatti ha debuttato un mese fa sul palco di Sanremo, guadagnandosi un ottimo secondo posto insieme a Francesca Michielin. Inoltre pochi giorni fa è diventato padre per la seconda volta. Negli ultimi giorni in particolare il rapper milanese a preso a cuore una questione di grande attualità.
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Il marito di Chiara Ferragni infatti a cominciato una campagna di sostegno per il DDL Zan. La proposta di legge introdurrebbe nel codice penale l’aggravante per i reati motivati dall’odio omobitransfobico. Il cantante di “Chiamami per nome” ha rilanciato una campagna di raccolta firme per ottenere la calendarizzazione della legge in commissione Giustizia al Senato. Il suo sostegno alla legge gli ha attirato numerose critiche, soprattutto da parte di esponenti politici di destra e centro destra. L’ultimo scontro ha coinvolto il presidente della commissione Giustizia del Senato, Andrea Ostellari.