Allarme rosso in casa Porsche: scoperti gravi difetti di fabbrica, decisione drastica

Brutte notizie per gli automobilisti e fan di casa Porsche: decisione drastica dopo la scoperta di alcuni difetti di fabbrica.

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Una Porsche Cayman (Getty Images)

Guai in vista per i proprietari di Porsche. La casa automobilistica infatti ha deciso di richiamare oltre 200 vetture dopo aver scoperto alcuni problemi. Più precisamente si tratta di oltre 250 auto fabbricate tra ottobre e dicembre dello scorso anno. Le auto in questione infatti avrebbero alcuni problemi di fabbrica, che le renderebbero non sicure da guidare. I difetti di fabbrica interessati dal ritiro riguarderebbero le sospensioni di alcuni modelli di auto.

Il ritiro non riguarda tutti i paesi in cui Porsche è in vendita, ma soltanto la Cina. Secondo le fonti sarebbero quattro i modelli interessati dal ritiro: 911, Cayman, Boxster e Taycan. Gli automobilisti potranno riconsegnare le automobili a partire dal 26 aprile: la casa di produzione si impegnerà ad analizzare i pezzi ritenuti difettosi, per poi restituire l’auto.

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Porsche richiama oltre 200 vetture: tutti i precedenti

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Una Porsche Cayman (Getty Images)

Il richiamo di oltre 250 vetture prodotte da Porsche e vendute in Cina è sicuramente un’operazione dall’alto valore economico. Non è però la prima volta che è una casa automobilistica richiama in massa alcune vetture per dei problemi di fabbricazione. Nel recente passato infatti anche la Hyundai ha messo in atto un ritiro ancora più importante di quello imposto da Porsche.

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Nei mesi scorsi infatti la casa di produzione coreana ha ritirato decine di migliaia di vetture a trazione elettrica. Nelle settimane precedenti al ritiro circa 15 proprietari avevano denunciato problemi alla batteria, che in alcuni casi avevano dato origine a un incendio. Per questo motivo la casa automobilistica ha disposto il ritiro di decine di migliaia di auto elettriche. Secondo gli esperti del settore l’operazione ha avuto un costo stimato di oltre 900 milioni di dollari. Se la cifra fosse confermata, si tratterebbe di uno dei ritiri più costosi della storia dell’automobile.

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