Charlene di Monaco, l’accusa del padre: “Sminuiscono la gravità della situazione”

Finalmente qualcuno ha fatto un po’ più di chiarezza sulle condizioni di Charlene di Monaco; a parlare è stato suo padre.

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Charlene di Monaco, 2015 – Fonte: Getty Images

La situazione di Charlene di Monaco si fa ogni giorno più misteriosa. La principessa infatti,  rientrata finalmente nel Principato dopo 8 lunghi mesi di malattia passati in Sudafrica, se n’è andata di nuovo; le indiscrezioni la vogliono in una clinica privata in Svizzera, impegnata nel proprio percorso di guarigione e recupero.

Mai però, è stato detto esplicitamente, quale sia stato il grave problema di salute di Charlene e la storia dell’infezione non regge più. I gossip sul suo conto si sprecano e si continua a parlare insistentemente di divorzio, ma nessuno da Palazzo Grimaldi si sbilancia più di tanto.

A parlare invece, recentemente, è stato il padre di Charlene, Michael Wittstock, che ha raccontato qual è stata la vera situazione di sua figlia mentre si trovava in Sudafrica e cosa si aspetta adesso dalle sue condizioni di salute.

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Lo sfogo del padre di Charlene

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Charlene di Monaco con il padre Michael e i figli, 2018 – Fonte: Getty Images

Michael Wittstock nelle scorse settimane è stato intervistato dall’emittente statunitense Page Six e si è lasciato andare ad un piccolo sfogo, rivelando molto più di quanto abbia fatto in questi mesi la famiglia reale monegasca. “Charlène in Sudafrica è quasi morta. Non capisco perché Palazzo Grimaldi sminuisca la gravità della situazione”, ha sbottato il padre della principessa.

Le condizioni di Charlene quindi sono state veramente molto gravi negli scorsi mesi e a quanto pare non è ancora del tutto fuori pericolo; d’altronde a causa della pandemia, in un momento così delicato, la principessa non ha potuto nemmeno avere l’appoggio della propria famiglia. “Non volevo infettarla. Aveva subito così tante procedure mediche ed era vulnerabile”, ha raccontato suo padre.

Il padre di Charlene però è sicuro che sua figlia si riprenderà presto e che potrà tornare alla sua vita di prima; la Wittstock d’altronde è una donna forte, abituata a lottare costantemente contro i suoi stessi limiti e ad insegnarle questo è stato proprio il suo passato da sportiva. “Mia figlia nuotava per 20 chilometri al giorno. Sulla base del modo in cui si allenava, so che è una tosta e supererà tutto questo e ne uscirà molto più forte”, ha spiegato infatti papà Michael.

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