Scuola, dietrofront del Governo su quarantena e Dad: scoppia la rabbia dei presidi

Il Governo italiano cambia ancora i piani per la scuola italiana: il dietrofront clamoroso scatena anche la reazione dei presidi. 

Scuola Covid
La Scuola ed il Covid (GettyImages)

Una novità delle ultime ore getta nuovamente nel caos il sistema delle scuole italiane in relazione alla pandemia da Covid. Visto l’aumento dei casi di positività su tutto il territorio, il Governo italiano aveva emanato una circolare con alcune nuove norme da seguire. Una di queste introduceva il ricorso alla Dad anche nel caso in cui in classe ci fosse un solo bambino positivo.

Questa novità sembrava non convincere tutti ed a quanto pare lo stesso Governo italiano che nell’arco di poche ore ha cambiato nuovamente idea. Poche ore fa è stata infatti emanata una nuova circolare in cui si sottolinea che la Dad non sarà necessaria nel caso in cui in classe dovesse esserci un solo caso di positività.

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Nei prossimi mesi, ed almeno fino al prossimo passo indietro del Governo, saranno quindi valide le regole per la quarantena con cui le scuole hanno già fatto i conti in questi mesi. Questo dietrofront ha del clamoroso e di certo non poteva passare inosservato ed è per questo che i presidi si sono lasciati andare ad uno sfogo molto duro.

Scuola, i Presidi contro il Governo Italiano: lo sfogo è durissimo

Caos nelle scuole italiane (GettyImages)

Un tema così importante non poteva non coinvolgere anche i presidi delle scuole italiane. Per questo Antonelli Giannelli, presidente dell’ANP (Associazione nazionale presidi), ha voluto precisare: “Troviamo sconcertante che una nota scritta da due Ministri sia sospesa dopo nemmeno 24 ore che le disposizioni contenute siano state già superate”.

Giannelli si è quindi fatto portavoce di un malcontento generale: “Attendiamo di vedere come il Commissario Figliuolo deciderà di rendere efficienti le ASL e far partire la campagna che dovrebbe garantire la scuola in presenza. Ai dirigenti ed al personale delle scuole non si deve più chiedere di sostituirsi ai funzionari dei Dipartimenti di prevenzione”.

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Le parole di Giannelli sono quindi una vera e propria denuncia di fronte ad un sistema che sembra non funzionare nel migliore dei modi. Questo clamoroso passo indietro da parte della politica italiana sembra anche essere un esempio di come le idee e le strategie da mettere in atto siano più confuse che mai.

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