Gigi Proietti, sua figlia Carlotta a un anno dalla scomparsa: parole da brividi

Ad un anno di distanza, Carlotta Proietti ha rilasciato un’intervista in cui ha ricordato il suo amato papà Gigi.

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Gigi Proietti, 2013 – Fonte: Getty Images

Il grande ed amatissimo Gigi Proietti è morto il 2 novembre del 2020 nel giorno del suo ottantesimo compleanno; l’intero mondo dello spettacolo si è stretto in lutto e ha mandato le più sentite condoglianze alla famiglia dell’artista.

Oggi, ad un anno di distanza, la compagna dell’attore, Sagitta Alter, e le due figlie Susanna e Carlotta, piangono ancora la sua morte, ma pian piano hanno imparato a convivere con la sua assenza, anche se sono stati mesi difficili da affrontare.

In una recente intervista per La Repubblica, Carlotta ha parlato di suo padre e di come lei e il resto della famiglia abbiano vissuto questo anno; d’altronde tutti hanno conosciuto Gigi Proietti come un grande artista, ma sua figlia ha una persona diversa da raccontare.

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Un padre, un uomo di teatro

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Carlotta e Gigi Proietti – Fonte: Instagram

Carlotta ha conosciuto Gigi Proietti prima come padre e poi come attore e il rapporto già meraviglioso che aveva con lui in quanto figlia si è fatto ancora più profondo quando ha cominciato a condividervi anche il lavoro; anche lei infatti ha intrapreso la stessa strada realizzandosi come attrice. “Sono stata privilegiata, ho sempre avuto un rapporto amorevole, aperto. Soprattutto da quando l’ho affiancato nel lavoro”, ha infatti spiegato.

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Dopo la sua morte, ascoltando le parole degli altri, Carlotta si è resa conto della difficoltà di poter raccontare una persona come Gigi Proietti senza tener conto delle sue mille sfaccettature. La figlia dell’attore ha imparato ad apprezzarlo anche e soprattutto per la sua passione e per la carriera che ha costruito, vedendo in lui un’artista oltre il padre.

“È difficile essere obiettivi, per me che lo adoravo, come tutti i miei […] mi sono accorta che una persona come mio padre non è facilmente riassumibile. E quando si fa appello a lui come a un grande comico, è inevitabile che sfuggano aspetti, vocazioni, gesti e approfondimenti del suo infinito lavoro di decenni. Era una persona umile, una figura complessa e semplice. Amava distinguere, tra serietà e scherzo. Vorrei che non fosse classificato in modo riduttivo. Ho un’impressione forte di lui, che lo comprende tutto: era un uomo di teatro’ Ed è stato un artigiano”, ha spiegato Carlotta.

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