Assegno unico, un nuovo aiuto per le famiglie italiane: ecco come richiederlo

Arriva per le famiglie italiane un assegno unico fino a 250 euro per ogni figlio a carico.

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Sembra che sia in arrivo un nuovo aiuto per le famiglie italiane, l’assegno unico ed universale, che andrà a sostituire bonus, detrazioni per i figli a carico e anche l’assegno familiare. Il provvedimento rientra all’interno del Family Act e per adesso Camera e Senato lo hanno approvato con la quasi totale unanimità, con  227 sì, nessun no e 4 astenuti. È addirittura in corso una lotta per rivendicarne la paternità che vede schierati Renzi da una parte e il deputato Stefano Lepri dall’altra che vuole attribuirne il merito al PD. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

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Cosa

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L’assegno unico verrà messo in atto con un investimento, tra vecchi fondi e nuovi stanziamenti, di circa 20 miliardi, che secondo la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti potrebbero anche aumentare. Si tratterà di un aiuto economico con un massimale di 250 euro; la cifra avrà una parte fissa ed una variabile dipendente dal reddito familiare. Dal momento che in Italia 8 famiglie su 10 hanno un Isee inferiore a 30.000 euro, si stima che l’80% riceverà 161 euro per ogni figlio minore e 97 euro per i figli fino a 21 anni. Con un reddito sopra i 52.000 euro le cifre si abbassano a 67 euro mensili per gli under 18 e 40 euro per gli under 21.

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Per chi

 

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Potranno accedere all’assegno unico tutte le famiglie con figli a carico fino a 21 anni; in questa nuova manovra rientreranno, oltre ai lavoratori dipendenti, anche incapienti e partite Iva, fino ad oggi eslcusi da quasi tutti gli aiuti familiari; potranno far richiesta anche le future mamme a partire dal settimo mese di gravidanza. La quota sarà corrisposta ogni mese e per ciascun figlio con una maggiorazione dal terzo bambino e in caso di disabilità. Delle analisi preliminari avevano annunciato una penalizzazione di alcune famiglie con una perdita media di 381 euro per 1,35 milioni di nuclei familiari, così la ministra è corsa subito ai ripari con una norma transitoria: le famiglie con detrazioni fiscali per figli oltre 21 anni non perderanno tale beneficio.

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