Tsunami nel Mar Mediterraneo: il terrore viaggia sulle nostre spiagge

Uno tsunami nel mar Mediterraneo è possibile, anche se potremmo pensare di no: ecco la zona in cui il rischio è maggiore

Quando sentiamo parlare di tsunami, è inevitabile rabbrividire, dato che parliamo di uno dei fenomeni naturali più devastanti. Le scosse di terremoto con epicentro sul fondo del mare possono generare effetti catastrofici, con onde altissime che possono spazzare letteralmente via le città e qualsiasi cosa.

Tsunami
Tsunami nel Mar Mediterraneo: il terrore viaggia sulle nostre spiagge – Direttanews.com

Il pensiero legato a questo particolare fenomeno naturale, però, ci porta a identificarlo, geograficamente, a latitudini lontane dalle nostre. Immaginiamo, per averlo visto accadere altrove, che sia un qualcosa che possa accadere soltanto nei mari tropicali o giù di lì. Ricordando bene le immagini terrificanti degli tsunami più recenti, in Thailandia nel 2004 e in Giappone nel 2011, ma pensando, insomma, che da queste parti non possa verificarsi. E invece non è così.

Dovrebbe creare una certa allerta il fatto che l’Italia, storicamente, sia sempre stata sottoposta a terremoti piuttosto intensi. E infatti, uno tsunami dagli effetti catastrofici lo abbiamo avuto anche noi, eccome. E’ il maremoto di Messina del 1908, che distrusse completamente la città siciliana. In generale, l’area del Mediterraneo, secondo gli studi degli esperti, non è affatto esente da questo tipo di rischio. E c’è una zona che più di tutte potrebbe subirne le conseguenze.

Allerta tsunami nel Mediterraneo: Malaga e l’Andalusia tremano

L’allarme scatta in particolar modo, dagli studi dei sismologi, nella fascia di mare davanti all’Andalusia, la zona dove si trovano Malaga, Marbella e altre celebri località turistiche.

Vista di Malaga dall'alto
Allerta tsunami nel Mediterraneo: Malaga e l’Andalusia tremano – Direttanews.com (foto da Pixabay)

La minaccia è concreta dato che in quella zona si trova la cosiddetta faglia di Averroè, una frattura tettonica che si trova proprio a metà tra le coste dell’Andalusia e quelle dirimpettaie del Nord Africa. Si tratta di una faglia trascorrente, una tipologia che fino a poco tempo fa si riteneva non avere potenziale per generare degli tsunami. Invece, gli studi recenti dell’Institut de Ciencies del Mar hanno smentito questa previsione.

Le analisi compiute sulla faglia sono inquietanti. Potrebbe generarsi un terremoto di magnitudo fino a 7.0, con onde alte fino a sei metri e che potrebbero raggiungere la costa spagnola, ma anche quella marocchina, dall’altro lato, in un lasso di tempo tra i 21 e i 35 minuti.

A carattere generale, comunque, in tutto il Mediterraneo la situazione non permette di stare tranquilli. Secondo quanto riportato dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO, c’è una probabilità del 100% che avvenga uno tsunami nel Mediterraneo nei prossimi 30 anni. Non è detto che arrivino per forza onde gigantesche, la loro portata potrebbe essere anche nell’ordine di un solo metro di altezza, ma se avvenisse nel periodo estivo il pericolo per i bagnanti sarebbe comunque considerevole.

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