Jannik Sinner prende la parola e chiarisce particolare aspetto di questo periodo: ecco quello che in molti volevano sapere
Perdere una finale di un torneo del Grande Slam, al quinto set, dopo essere stato avanti due parziali a zero, dopo cinque ore e mezza di battaglia, al super tie break e dopo aver avuto tre match point non sfruttati, è sicuramente qualcosa che metterebbe duramente alla prova tutti. E certamente non è stato facile nemmeno per Jannik Sinner, arrivato solo a un passo da un grandissimo successo, poi visto sfumare per la clamorosa rimonta di Carlos Alcaraz. Ma i grandi sportivi sono tali perché dopo le sconfitte sanno anche come rialzarsi prontamente.
Dopo qualche giorno di riposo, Sinner è tornato prontamente all’opera, per preparare i prossimi impegni. Di sicuro, il numero uno al mondo vorrà riscattarsi e presto avrà l’occasione per farlo. Nel mirino c’è Wimbledon, terzo appuntamento stagionale del Grande Slam. Lasciata alle spalle la stagione su terra rossa, Jannik si cimenterà con la superficie su erba, che nella fase iniziale della sua carriera non era facilissima da digerire per lui, ma che lo ha visto migliorare costantemente. E ovviamente l’obiettivo, adesso, è centrare la prima finale in carriera ai Championships e ovviamente provare a vincere. L’attesa di fan e tifosi cresce e in merito c’è una curiosità che hanno in molti: è lo stesso Sinner a svelarla.
Sinner, tutta la verità: ecco perché prepara Wimbledon ad Halle e non al Queen’s
Come lo scorso anno, Sinner si preparerà a Wimbledon scendendo in campo in Germania, nel torneo ATP 500 di Halle. Dodici mesi fa, riuscì a vincere, arrivando in gran forma a Londra, non andando però poi oltre i quarti di finale, battuto da Medvedev al quinto set in un match rocambolesco.
C’è chi si chiede come mai Sinner non abbia scelto di preparare Wimbledon al Queen’s, come per esempio fa spesso Berrettini. Il rebus viene sciolto dallo stesso Jannik a ‘Tennis TV’, adducendo delle motivazioni particolari: “Non mi piace andare a Londra troppo presto, preferisco cambiare spesso posto, mi piace di più. E poi il torneo di Halle per me è speciale. Se succede qualcosa di bello, può venire anche mio padre e raggiungerci in macchina, perché siamo abbastanza vicini all’Alto Adige”.
