Può succedere che vengano dimenticati dei buoni postali in un cassetto e che poi vadano in prescrizione. Cosa succede in questi casi?
Attenzione a dimenticare di avere buoni fruttiferi postali perché il rischio è che perdiate tutte le somme investite, interessi compresi. Ma c’è un’eccezione che ha cambiato le carte in tavola.
Poste Italiane non lascia dubbi o interpretazioni con il messaggio che compare sul sito ufficiale: i Buoni Fruttiferi Postali diventano infruttiferi dal giorno successivo alla scadenza, con due distinte differenze: quelli con documenti cartacei scadono 10 anni dopo la data di scadenza e se ne tornano tra le mani della Posta. I Buoni dematerializzati, invece, non si prescrivono in quanto vengono rimborsati alla scadenza e il relativo importo è accreditato automaticamente sul conto dell’intestatario.
Fin qui la teoria chiaramente documentata. Ma non tutto è così trasparente come sembra, perché c’è la possibilità che le stesse Poste commettano un errore che di fatto salva il cliente che aveva sottoscritto buoni fruttiferi, praticamente dimenticandoseli.
Ci sono due sentenze che hanno chiarito un aspetto molto importante che riguarda i buoni fruttiferi postali e la loro scadenza. Esiste un termine preciso oltre il quale i buoni vengono prescritti, come abbiamo visto, ma c’è un aspetto che in pochi conoscono.
Un risparmiatore si è rivolto al Tribunale di Pavia dopo avere scoperto che i suoi buoni postali erano finiti in prescrizione e dunque, come regolamento, avevano perso tutto il loro valore. Secondo l’uomo il funzionario che gli aveva fatto firmare la documentazione, non gli aveva parlato di scadenze e prescrizione.
La Corte d’Appello di Milano ha confermato la sentenza del Tribunale di Pavia che si era espresso a favore del cliente che non aveva ricevuto il Foglio Informativo Analitico. Poste Italiane si era difesa sostenendo che il Tribunale di Pavia non avesse tenuto conto dell’onere della prova dell’avvenuta mancata consegna.
Secondo Poste Italiane, il risparmiatore avrebbe potuto conoscere le informazioni riguardanti la scadenza dei Buoni semplicemente consultando i documenti presenti all’interno degli Uffici Postali. La Corte d’Appello di Milano, confermando la sentenza di primo grado, ha ribadito che è solo il Foglio Informativo Analitico a garantire l’informazione effettiva e completa al risparmiatore. Dunque ha deciso di risarcire il risparmiatore. Secondo la sentenza, la violazione dei doveri informativi che si è concretizzata non ha posto il cliente nelle condizioni di potersi attivare in tempo per riscuotere i propri Buoni e pertanto ciò “ha comportato un evidente nesso di causa – effetto tra la carente informazione e il pregiudizio patito dal risparmiatore”.
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