Neonato colpito da batterio letale, la madre disperata: “Non perdonerò mai il colpevole”, ecco i dettagli della drammatica vicenda.
Questa è una di quelle storie che mai si vorrebbero raccontare, né ascoltare, perché si tratta di una vicenda drammatica, avvenuta tra l’altro nel nostro Paese. I protagonisti sono una madre disperata, o meglio una famiglia distrutta, e un bambino colpito da un batterio letale quando aveva solo poche ore di vita.
![Bambino](https://www.direttanews.com/wp-content/uploads/2023/01/Batterio-bambino-19012023-Direttanews-Pixabay-1.jpg)
Nessuna madre dovrebbe scoprire una cosa del genere poco dopo aver dato alla luce il proprio bambino, in un momento che dovrebbe essere solo di gioia e serenità, eppure questa storia incredibile è avvenuta purtroppo a tante persone nello stesso periodo. Al momento non c’è alcuna soluzione, se non quella offerta dalla Giustizia, che sta facendo il suo corso. Ma andiamo con ordine, e scopriamo insieme di cosa si tratta e cos’è successo.
Neonato colpito da batterio letale, le parole della madre disperata: “Non perdonerò il colpevole”, ecco i dettagli della vicenda
Tra il novembre 2018 e il maggio 2020 4 neonati sono morti, mentre altri 79 sono rimasti gravemente invalidi dopo essere stati attaccati dal Citrobacter, un batterio letale che colpisce il cervello dei bambini. Tutti i casi sono avvenuti nell’Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento, a Verona. Jacopo, il bambino di cui vogliamo parlarvi nello specifico, è nato nel 2019 all’ospedale San Bonifacio, trasferito poi a Borgo Trento, e sua madre Valentina ha rilasciato delle dichiarazioni da brividi al portale veronese L’Arena: “Il primario dell’ospedale di Borgo Trento ci ha detto che il Citrobacter è un batterio che mangia il cervello. Può succedere che muoia oggi, domani, tra un mese, o che sopravviva, ma non sappiamo in che condizioni. Dobbiamo vivere giorno per giorno”, ha spiegato Valentina, che ha lasciato il lavoro per dedicarsi a Jacopo e all’altra sua figlia, che ha 10 anni, e che ovviamente è traumatizzata e addolorata quanto il resto della sua famiglia.
![Bambino](https://www.direttanews.com/wp-content/uploads/2023/01/Neonato-batterio-19012023-DirettaNews-Pixabay.jpg)
Jacopo ad oggi ha 4 anni, e nonostante due interventi al cervello, è cieco, non parla e non è autosufficiente: “All’inizio speravamo che potessero esserci miglioramenti, anche con gli interventi, ma via via abbiamo dovuto arrenderci”, ha raccontato Valentina, “Oggi ci facciamo bastare i suoi sorrisi, li aspettiamo come un regalo speciale e ci tolgono un po’ di peso dal cuore”, ha poi aggiunto la mamma di Jacopo, che ha avuto parole durissime per i medici che hanno seguito suo figlio: “Non li perdono per tutto quello che non hanno fatto mentre ci dicevano che mio figlio era destinato a morire o a rimanere imprigionato in una grave disabilità. Ci sarebbe stata un po’ di umanità, di empatia, un sorriso, un abbraccio e forse non ci saremmo sentiti abbandonati nella nostra disperazione”. Ad oggi sette persone, tra medici e dirigenti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata sono indagati con le accuse di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravissime, e Valentina non può fare altro che sperare quantomeno nella Giustizia.
Articolo di Francesca Simonelli