Ascoltare la musica con le cuffie è un piacere di tutti. Emozionante, energetica o ritmata, può però causare un grosso problema: l’ha anche Caparezza
Le cuffie sono sicuramente tra gli strumenti più comodi. Leggere e versatili, permettono di ascoltare la propria musica senza dar fastidio agli altri, in qualunque situazione. Dalle classiche auricolari con il filo si arriva sino a quelle grosse che inglobano l’orecchio, per un’esperienza ancora più immersiva e stimolante.
L’abitudine di ascoltare la musica in cuffia ad alto volume, per quanto dia energia, è in realtà molto rischiosa per la salute. Il problema può anche diventare cronico, arrivando ad avere un impatto tremendo sulla salute. A soffrirne, tra gli altri, anche Caparezza.
L’acufene si concretizza come la percezione di un rumore nelle orecchie o nella testa, anche e soprattutto in assenza di uno stimolo acustico esterno. Questo suono è spesso descritto come un fischio, un fruscio, un sibilo o un ronzio e può essere debole o forte, intermittente o continuo. Inoltre, l’acufene può essere unilaterale o bilaterale, a seconda che prenda un solo orecchio oppure due.
Non si tratta di una patologia in sé e per sé, quanto più di un sintomo di potenziali malattie dell’orecchio interno o neurologiche. La sua presenza, però, è estremamente fastidiosa ed è provato che interferisce fortemente e negativamente sulla salute mentale ed emotiva di chi lo vive.
Le cause dell’acufene sono molto spesso sconosciute, sebbene ci siano dei comportamenti che possono contribuire alla sua generazione. Innanzitutto, i deficit uditivi e le patologie dell’orecchio sono possibili concause, così come traumi cranici e acustici o tumori del nervo acustico. Altra grande causa, spesso sottovalutata, è poi l’esposizione costante a suoni ad alto volume, sia durante l’attività lavorativa che creativa. Sono quindi a rischio alcune specifiche categorie di lavoratori come gli edili, i musicisti e i soldati, ma anche tutti coloro i quali sono abituati a tenere la musica nelle orecchie ad alto volume.
L’acufene si classifica in tre gruppi: acuto, quando dura sino a tre mesi; subacuto, quando persiste fino a sei e infine cronico, quando supera i sei mesi. A soffrire di questa patologia è anche Caparezza, il quale ha ammesso che la scoperta del disturbo l’ha mandato in seria difficoltà: “Ho pensato al mio corpo come a una prigione” ha raccontato a Il Resto del Carlino. Oggi, il cantante, ha ammesso di non poter fare più venti concerti per volta, poiché la sua salute ne risente troppo.
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