AstraZeneca, nuovo studio sull’efficacia: dati sorprendenti sul “rischio trombosi”

I test necessari sul dibattuto vaccino inglese AstraZeneca sono stati effettuati ed il risultato è stato assolutamente sconvolgente.

AstraZeneca
Vaccino AstraZeneca (GettyImages)

Risultati sconvolgenti quelli che sono stati dichiarati dopo la sperimentazione negli Stati Uniti del vaccino inglese AstraZeneca, ampliati da un comunicato ufficiale dell’azienda emanato nella mattinata di oggi, 22 marzo, per far fronte alle critiche scatenate sul vaccino e sulla sua efficacia.

Sorprendente principalmente nelle percentuali ottenute dai test effettuati su 32.449 pazienti volontari che si sono sottoposti alla dose del vaccino prodotto dalle menti di Oxford: il 79% dei pazienti ha visto l’arrestarsi dei sintomi del Covid-19, mentre il 100% non ha sviluppato forme gravi.

In particolare bisogna evidenziare uno di questi effetti, quello che più aveva aperto un’ardua e dibattuta discussione sull’efficacia del virus: il rischio di una trombosi a causa di possibili coaguli sanguigni, fortunatamente non riscontrato sulla maggior parte di coloro che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino.

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AstraZeneca, nuovo studio sull’efficacia: anche l’Oms ribadisce nessun nesso con i casi di trombosi

persona vaccinata
(persona viene vaccinata-gettyimages)

Lo stupore generale deriva soprattutto dagli effetti che le vaccinazioni con AstraZeneca avevano portato in tutta Europa, con una serie di casi di trombosi e di morti.

Anche la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) aveva comunque ribadito che non è certo il nesso tra i casi avvenuti in questi ultimi giorni ed il vaccino che a loro avviso “continua ad avere un profilo positivo di rischi-benefici, con un enorme potenziale per prevenire le infezioni e ridurre i decessi da Covid in tutto il mondo”.

La paura generale però era stata cosi alta che la somministrazione del vaccino aveva subito una sospensione in più nazioni europee. In Italia ad esempio la stessa agenzia del farmaco Aifa aveva vietato l’utilizzo per considerandolo ancora sicuro.

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Contemporaneamente alla nostra decisione anche altre quattro grandi nazioni estremamente colpite dal virus hanno decretato la sospensione temporanea: Germania, Francia e Spagna.

Tutto ciò avveniva circa una settimana fa, con a seguire una serie di paesi che hanno preso esempio ed hanno deciso di non somministrare più il farmaco: Danimarca, Islanda, Norvegia, Bulgaria, Irlanda, Olanda e successivamente anche paesi extraeuropei come Thailandia, Repubblica Democratica del Congo e Indonesia.

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