Stiamo per vivere gli ultimi mesi possibili nei quali possiamo circolare tranquillamente con le nostre auto. Cosa succede a ottobre.
Non ci saranno più deroghe perché l’Unione Europea picchia sui fianchi e vuole che tutti i Paesi membri siano allineati alle nuove disposizioni in materia di eco sostenibilità. Prepariamoci ad un autunno difficile.
Saranno coinvolti migliaia di automobilisti, a partire dal 1° ottobre 2025 entreranno in vigore nuove e stringenti restrizioni alla circolazione. Per l’Unione Europea l’impegno è improrogabile: le nuove misure dovranno ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico nelle aree urbane più popolose. Per chi usa l’auto negli spostamenti lavorativi sarà un autunno rovente. L’Italia è obbligata ad allinearsi a tutti gli stati membri dell’UE.
Una svolta epocale per la mobilità urbana che mira a migliorare la salute pubblica, a rischio soprattutto nei centri più popolosi come Roma o Milano. Un progetto che ovviamente rischia di penalizzare migliaia di persone che non possono permettersi di cambiare auto in così poco tempo. Le associazioni dei consumatori chiedono incentivi più forti al Governo e meno burocrazia. Saranno tre le prime Regioni che adotteranno un vero e proprio giro di vite.
Gli automobilisti di tre grandi regioni italiane dovranno fare molta attenzione all’auto che possiedono perché da ottobre cambia tutto.
Spariscono le auto Euro 5 nelle regioni Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Con le seguenti modalità: in Lombardia il blocco sarà permanente nei Comuni di Fascia 1 (capoluoghi di provincia e hinterland) e di Fascia 2 con più di 30.000 abitanti. Il divieto di circolazione per i diesel Euro 5 immatricolati tra il 2011 e il 2015 sarà attivo dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 19:30, durante tutto l’anno.
In Piemonte il blocco sarà stagionale, attivo ogni anno dal 1° ottobre al 15 aprile nei giorni feriali, dalle 8:30 alle 18:30, nei comuni con più di 30.000 abitanti (tra cui Torino, Novara, Alessandria, Asti, Cuneo). In questa regione è soprattutto d’inverno che si vivono giornate di inquinamento al di sopra dei limiti.
In Emilia-Romagna il blocco sarà permanente nei comuni di pianura con oltre 30.000 abitanti e nell’area urbana di Bologna, con orario 8:30 – 18:30 nei giorni feriali. Anche i comuni più piccoli potranno aderire ma su base volontaria. La regione prova a rendere meno traumatico il blocco con incentivi per la rottamazione e altre iniziative per la mobilità sostenibile. Per chi non può rinunciare all’auto diesel Euro 5, è previsto il sistema MOVE-IN: si tratta di un dispositivo che monitora i chilometri percorsi all’interno delle aree soggette a limitazioni. Gli automobilisti possono circolare in deroga fino a un tetto massimo di chilometri annui, stabilito in base alla categoria ambientale del veicolo. Il servizio è volontario e richiede l’installazione di un dispositivo a bordo.
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