Bevanda amatissima da tutti, il caffè si può però rivelare pericoloso e addirittura mortale. Ecco cos’è successo: allerta massima
Amato di prima mattina, per dare una carica di energia al risveglio, e dopo ogni pasto principale, il caffè soprattutto in Italia è una vera e propria tradizione gastronomica. I più affezionati lo desiderano assolutamente senza zucchero, per assaporarne tutto il suo vero aroma: nel mondo, però, ne esistono tantissime varianti.
A partire dal semplice caffè macchiato, si trova quello shakerato, quello corretto, il caffè lungo all’americana e quello con cioccolato e panna, per una colazione decisamente rinforzata. Anche per quanto riguarda il modo in cui lo si prepara, ognuno ha la propria tradizione: ci sono i puristi della caffettiera, per cui altro non esiste se non la storica moka, e invece c’è chi ama la macchinetta con le cialde o con le capsule, per un’esperienza da bar.
In Italia, però, una donna proprio a causa del caffè ha quasi trovato la morte. Ecco cos’è successo e come è stato possibile: la storia lascia senza parole.
Nell’artistica città dell’Emilia-Romagna, una donna è stata avvelenata dall’ex marito proprio con il caffè. Secondo quando ricostruito dalle indagini condotte dai Carabinieri del comando provinciale, infatti, il suo ex compagno le avrebbe somministrato più e più volte del caffè “corretto” con un farmaco anticoagulante per cercare di ucciderla. Il motivo sembra da ricercare nella difficile separazione tra i due, che stanno combattendo per l’affidamento della figlia di dodici anni.
La denuncia della donna è arrivata nell’autunno del 2021, quando si è presentata dai Carabinieri raccontando di come l’ex marito spesso e volentieri si presentava a casa sua, dove vive con i suoi figli minorenni, per vederli. In queste occasioni, però, trovava sempre una scusa per restare a dormire e, la mattina successiva, le faceva trovare il caffè pronto.
Ai Carabinieri del comando provinciale di Ravenna, la vittima dell’avvelenamento ha raccontato anche di abusi sessuali sia durante la vita coniugale che dopo la separazione. In seguito alla denuncia, gli agenti hanno posizionato delle telecamere nascoste nell’abitazione, che hanno registrato proprio i momenti in cui l’uomo scioglieva nel caffè l’anticoagulante, per poi servirlo come se nulla fosse alla propria ex moglie. Arrestato ad ottobre 2021 e portato nel carcere di Modena, oggi è stato condannato a sedici anni di carcere in via definitiva per tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia.
I farmaci anticoagulanti sono estremamente pericolosi per la salute poiché, se assunti in dosi esagerate, possono causare la morte per grave emorragia. In seguito a ciò che ha dovuto subire, la donna ha diritto a una provvisionale di cinquantamila euro, mentre alla figlia dodicenne ne spettano quindicimila.
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