L’indigestione, il freddo o gli alimenti pesanti sono spesso letti come causa di mal di pancia. Occhio però al rischio di intossicazione alimentare: colpa del tagliere da cucina
Taglieri in legno o in plastica? (Pexels)Quante volte usiamo un tagliere, in cucina? Un’infinità. La cucina italiana, infatti, ha alcune preparazioni base da fare praticamente all’inizio di ogni ricetta che si rispetti, o quasi. Il soffritto di carota, sedano e cipolla, per esempio, è il vero principe di molte delle preparazioni che più amiamo: per il ragù, per dirne solo una, è decisamente fondamentale.
Il tagliere, però, deve essere scelto con cura e, soprattutto, ha alcuni difetti spesso sconosciuti e sottovalutati, che possono però portare a mal di pancia e conseguenze spiacevoli. Se vogliamo usarlo con tranquillità, quindi, basta seguire qualche semplice regola: la vostra cucina non temerà più niente!
Se pensiamo a una normale preparazione di un pranzo o di una cena, è facile rendersi conto di quante volte usiamo il tagliere. Per fare a fette il pane, ad esempio, oppure per tagliare e pulire la verdura. O ancora, il tagliere è fondamentale se si vuole sfilettare del pesce o fare a straccetti del petto di pollo. Insomma: senza questa base d’appoggio, sarebbe molto difficile proseguire nelle preparazioni quotidiane.
Molto spesso, però, la ricerca di praticità ci porta a commettere un errore: usiamo lo stesso tagliere per diversi alimenti. Questo può portare alcune gravi conseguenze, dovute alla contaminazione batterica. Uno dei pilastri della sicurezza alimentare, infatti, è l’igiene: nella carne cruda, molto spesso, ci si può imbattere in batteri spiacevoli per la nostra salute. La salmonella, per esempio, si può trovare sulle carni di pollo e di tacchino, oltre che di suino. Se ingerita, può causare gastroenteriti e mal di pancia forti. Un altro battere spesso frequente è il campylobacter, che si può trovare sulle carni di pollame.
Entrambi i batteri vengono disattivati con la cottura della carne ad almeno 70° ma possono sopravvivere sugli utensili e, quindi, contaminare altri cibi. Per questa ragione, gli esperti consigliano di usare taglieri diversi per diversi alimenti, distinguendoli dal colore. Comprando un set in plastica, per esempio, si può decidere che la carne va tagliata sempre e solo su quello giallo, poi accuratamente messo in lavastoviglie, mentre la verdura su quello verde e il pane su quello blu.
Il tagliere di legno, infine, viene spesso consigliato solo per il taglio del pane: non potendolo metterlo in lavastoviglie, è quindi sconsigliato per alimenti che possono avere una carica batterica, come carne o pesce.
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