Il drammatico calvario di Nancy Brilli: una malattia sottovalutata

A Nancy Brilli è stata diagnosticata a 30 anni una malattia che ha avuto conseguenze su tutta la sua vita.

Nancy Brilli è cresciuta senza una madre, perché la sua è morta quando l’attrice aveva solo 10 anni a causa di un tumore al pancreas. Nonostante ciò, la piccola Nancy è cresciuta forte e piena di talento e a 20 anni, grazie ad un’amica, ha iniziato la sua sfavillante carriera televisiva e cinematografica.

Nel 2000, a 36 anni, la Brilli è diventata madre a sua volta e ha messo al mondo il suo unico figlio, Francesco, avuto dal suo secondo marito Luca Manfedi, con cui il matrimonio è finito due anni dopo la nascita del bambino, nel 2002.

Essere riuscita a rimanere incinta è stato in realtà per Nancy Brilli una sorta di miracolo perché i medici l’avevano già avvertità della sua sterilità, a causa della malattia che le ha creato grandi sofferenze e che l’attrice ha scoperto solo a 30 anni.

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La malattia di Nancy Brilli

Nancy Brilli ha scoperto a 30 anni, dopo decine di visite mediche ed esami, di avere una malattia molto diffusa, ma poco diagnosticata, l’endometriosi. Dopo la diagnosi è cominciato per l’attrice un calvario di operazioni: “Io ho scoperto di avere l’endometriosi a 30 anni, quando mi hanno operato per la prima volta. Come tutte le donne che ne soffrono ho sempre avuto dolori tremendi, ma non mi era stata diagnosticata. Mi dicevano: vabbè che sarà mai, tutte le donne hanno dolori mestruali”.

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Spesso l’endometriosi è sottovalutata, ma può evolvere in una patologia molto grave. “Avevo una cisti enorme che mi aveva riempito un ovaio e aveva un setto tumorale”, ha raccontato l’attrice riguardo alla sua prima visita. Nancy Brilli è stata sottoposta in questi anni a moltissimi interventi: “Dopo il primo ne ho subiti otto. Con una diagnosi di sterilità, sono comunque riuscita con mezzo ovaio funzionante ad avere un bambino”, ha spiegato. Durante l’ultima operazione a cui Nancy si è sottoposta sei anni fa, ha subito una rimozione totale dell’utero e dell’ovaio rimasto. Durante la sua intervista la Brilli ha voluto incoraggiare tutte le donne e ragazze ad esprimere i propri disagi; ha parlato anche della necessità di investire sulla ricerca.