Nino Cartabellotta, lancia l’allarme e spiega quali sono stati gli errori del piano vaccini, che hanno fatto prolungare le restrizioni
In questo momento la campagna vaccinale è l’assoluta priorità del governo italiano. Al momento, al netto di alcuni evidenti errori nella gestione, le istituzioni si dicono ottimiste sull’andamento del piano vaccini. Lo stesso commissario Figliuolo ha posto l’obiettivo, entro poco tempo, delle 500 mila vaccinazioni al giorno. Obiettivo che, al momento, sembra ancora lontano. A tal proposito, è intervenuto Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, mettendo in risalto alcune criticità riscontrate proprio nella campagna vaccinale.
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Cartabellotta ha messo in evidenza come non si stia rispettando la necessità di vaccinare per primi i soggetti più fragili, ovvero gli anziani. “Le dosi di vaccino sono state utilizzate male” è l’allarme lanciato dal presidente della fondazione Gimbe. Secondo il suo pensiero, se il risultato più importante era quello di alleggerire il carico sulle strutture ospedaliere, motivo per il quale sono ancora in vigore restrizioni e divieti, bisognava vaccinare più in fretta possibile i soggetti a rischio. Cosa che, sempre secondo lui, non è stata fatta a dovere.
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In questo modo le restrizioni stanno durando più del necessario, proprio perché il rischio di contagio fra i soggetti fragili non è ancora abbastanza basso. Sul futuro, Cartabellotta si mostra ottimista, in previsione dell’arrivo in Italia di 52 milioni di dosi di vaccino nel prossimo trimestre, dopo quelle che dovrebbero arrivare ad Aprile. Con questi numeri, l’obiettivo delle 500 mila vaccinazioni giornaliere non sembra così lontano.
Cartabellotta parla poi della situazione dei nuovi vaccini che potrebbero arrivare nel nostro paese, nel breve e lungo periodo. In particolare, i dubbi più forti riguardano il vaccino di produzione russa, lo Sputnik. Attualmente utilizzato in diversi paesi nel mondo, fra cui alcuni in Europa che hanno deciso di adottare una linea indipendente dall’UE, Sputnik non è ancora stato preso in considerazione dall’Ema.
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Il pensiero di Cartabellotta è chiaro: “Se dovessero arrivare in Italia le dosi di vaccino prevista, Sputnik non sarebbe necessario“. Una buona notizia, anche considerando il fatto che, per l’approvazione del vaccino russo, i tempi in Europa sarebbero al momento ancora lunghi. Anche l’ipotesi di De Luca di acquistare in maniera indipendente dosi del vaccino russo è stata fortemente respinta.
La speranza è che il piano vaccini, una volta individuati gli errori, possa vedere un graduale incremento del ritmo della somministrazione di modo da poter allentare anche le restrizioni attualmente in vigore.
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