Ospite dell’ultima puntata di Domenica Live, la cantante Iva Zanicchi ha raccontato alcuni retroscena sulla morte di Luigi Tenco a Sanremo.
I fan del Festival di Sanremo ricordano l’edizione del 1967, la quinta condotta da Mike Bongiorno, per un terribile fatto di cronaca che ha avuto luogo durante la competizione. Il cantautore genovese Luigi Tenco, in gara con Ciao amore ciao, si tolse la vita dopo l’eliminazione nella prima serata. Fu un evento che segnò moltissimo tutti i partecipanti, anche per via del biglietto lasciato dal cantautore prima della morte.
A più di cinquant’anni di distanza la morte di Tenco rimane un mistero. La tesi del suicidio, nonostante gli elementi a sostegno siano molteplici, non ha convinto tutti e tutt’ora lascia aperte alcune teorie. Nell’ultima puntata di Domenica Live la cantante Iva Zanicchi, vincitrice di quell’edizione con Non pensare a me, ha parlato proprio di quell’evento tragico raccontando alcuni retroscena.
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Iva Zanicchi e il suicidio di Tenco: “Io non ci credo”
La cantante Iva Zanicchi ha parlato con Barbara D’Urso del suicidio di Luigi Tenco, che avvenne durante il Festival di Sanremo del 1967 vinto proprio dalla cantante. Nonostante il biglietto lasciato da Tenco prima della morte, la Zanicchi ha confessato alla conduttrice di non credere fino in fondo a quello che c’è scritto. La cantante infatti trova difficile pensare che Tenco si sia ucciso per l’eliminazione del suo brano in gara.
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Nonostante tutto la Zanicchi ha demolito anche la tesi dell’omicidio, che ha cominciato a circolare subito dopo la morte del cantante genovese. Ad alimentare le polemiche furono le affermazioni di un amico di Tenco, Lino Patruno, che aveva dichiarato di non ritenere possibile che si fosse suicidato. Patruno però ha dichiarato di essere stato frainteso: quello che voleva dire infatti era che non credeva possibile che l’amico si suicidasse. La Zanicchi ha concluso sostenendo che se qualcuno avesse voluto ucciderlo non lo avrebbe certo fatto durante il Festival, quando l’attenzione dei media era al massimo.
